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Sta navicella spaziale è varicella letale un'iniezione di astrazione tramite via epidurale /vola per vento lunare /tre percento di carburante in totale /merda letale /mista a ernia iatale /precisione di tiro manco Tex willer /
nessuna ostentazione resto a terra Jim Miller /
sillabe e scintille s/anno accompagnarmi
lontano da ste faide per le armi di Achille/
noi come anfizioni /facciamo connessioni / è una cazzo di centuria che ti spazza via legioni//
siamo il cuore pulsante dentro un corpo di cera// l'ultimo istante in compagnia di Anna Bolena/siamo perle dentro un grosso porcile/tutti vogliono uscire/il mercato ti fa marcire /qui mi mi spingono solo le mie vocine /mi dico sei bravo si / tutte le mattine /amo questi beats lo struscio delle puntine /il mio mic è un fucile uscito dalle fucine/
tutti in fissa per queste fottute di rime/come nel 96 per le scarpe con le lucine//
L'amore per sta fiamma è immortale come dei/
sa come farmi male /proprio come lei /
non voglio ingressi trionfali /come propilei
tratto questa roba come fosse sacra / Khamenei
dammi foglio dammi un altra biro
un accendino illumina il flusso di un sospiro
dammi cuffie e sedia frate passa un beat
dammi un lume acceso il tempo di stare qui
la pressione inizio a non sopportarla dammi un altra notte il o questa fammi prolungarla fame di sta merda tanta
tappezzo pareti con mille fogli di carta
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2. |
Asgard - Prod. Wego FTS
03:20
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Sono troppe le giornate che ancora non si risolvono /pochi tasselli in mano corrispondono compongono /un mosaico dal contorno irrealizzato /se ne guardo il risultato i miei gli occhi si confondono/ quante anime spezzate cercano inquietudine per restare sedate/navigo in acque ancora agitate / sirene cantate/ finchè le mie mani ghiacciate restan legate / qui le vite non si incontrano esistenze in contatto solo se si loggano /si baltano anche organo vero per meno di un quarto d'obolo /si dicono fratelli e ti pugnalan come Romolo / come fare a districarsi / sono giorni che non vado avanti /di cadute ancora troppe / ogni fine giornata la mia stanza è tra gli incensi come quella di Attalo I Soter /il peso di sta stilo spezza la clavicola e percuote /anche la particella quella più piccola/sto flusso in musica trasporta/ da una natura morta infima / fino a sopra gradoni di una ziqqurat /di versi ancora una miriade più dell Iliade son lame che tranciano tipo una triade /
non ho mire demoniache /son solo io seguimi lontano dalle trame di Alcibiade/
Rit /è una Notte come un altra/ rincorredo l'alba/ tipo saga di Asgard freddo sulla mia faccia/di sinonimi a caccia /mentre il sole ghiaccia /per quelli della mia razza /vedi come passa l'orda oro di Sartak / mantenengo una mistura che è decisamente adatta /quello che scrivo difficilmente si adatta /lascio ai posteri un'atmosfera rarefatta//
strofa 2 //
Un altra sera di gennaio il mio sguardo è verso lo zenit / ho ancora i miei due bronchi maledettamente pieni / pensieri in andarivieni /il giorno tra poco inizia /quante notti spese tra i moniti della Pizia /perle di saggezza spiccia /nelle bocche di 4 cani che bevono i pianti amari di Clizia /una strofa dal mio immaginario inizia /salta il contenuto del mio cranio raggiunge l'iperuranio /ci perdiamo di se gli occhi apriamo//raccolgo le ceneri di sogni disperse nel circondario/ chiudo spliff in un sudario mi chiedo poi lapidario siamo quello che bramiamo o quello che raccontiamo ?
le mie pagine son ruvide /il risveglio non mi porta uno sbadiglio ritenendolo inutile/ non provare a fare cose uniche non mi da rimorso manco senso di inettidudine /
scrivo le mie dottrine mentre perdo diottrie ore abuliche /carta e penna uguale altitudine /è un'infinitudine di balzi /che accompagnano i miei passi attraverso kilometri di sintassi/
senza pronostico benevolo /deambulo disperso ai miei piedi non cè porfido disteso/respiro metricubi di monossido /rinchiuso in un panoptico senza nessun lume acceso
rit
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3. |
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Con il micro come arma cavalco ancora chimere /Sguardi lugubri si incrociano ai piedi di un candeliere //tra nugoli di scrupoli e ancora qualche bicchiere /si dilatano i confini non cadono le frontiere /noi chi siamo per davvero non lo diamo mai a vedere/ cerchiamo di nascondere il nostro istinto da fiere /metti via mezzo denaro per il vecchio battelliere/ (siamo) cellule impazzite che viaggiano battagliere / le dinamiche biochimiche ho rinunciato a capirle /ho fisime continue e continuo a seguirle/le cadute sul tatami cerco sempre di attutirle/ quelle di ogni giorno fatico invece a subirle/ho paure sostanziali non riesco a definirle / memorie polverose come le mura di Smirne /volo sopra le risme/ grazie alle stesse miste /la corrente non mi tocca l'atmosfera non esiste//
ho una coscienza collaudata ignota/ recita in silenzio tipo Lupita Tovar/ rifiuta la tua falsa luce da esistenza prona / cerchi un posto all'ombra di una gigantesca piovra /che copre coi tentacoli mette alla prova / il nostro cuore non si trova /è avvolto in carta stagnola/ dietro il collo un tagliagola / aspettiamo noi l'arrivo di un altro Savonarola/
La mia sete di versi non si placa sei sorpeso come a Tokyo Tyson contro Buster Douglas//
un ideatore dalla consistenza assai magra non arriva dove arrivan ste barre che sbranan/noi come bracconieri all'interno della savana /coi resti del tuo mc microfono cerbottana/questa musica è lo specchio di una società malsana/ vi date voi da fare col fare della puttana//
conto i giorni utili /come una merce rara non si prezza // sono giorni futili senza gesta/ai piedi del letto ho ragni dentro una cesta/a destra sul mio petto dorme ancora Clitemnestra//
vicino al punto di cottura più che a quello di rottura //mantengo una giusta postura /i giorni vanno veloce/ Lamborgini Miura/contro i soliti stronzi che tramano congiura//
occhio alla cura a chi te la produce/ io sto assieme alle mie cuffie come Castore e Polluce
è Milano che mi induce/ verso spartiti mega/ aspetto un beat ma come opliti il suono dell'auleta/
solo misere apparenze per ste utenze / è un declino dove vivo scarsità di frequenze//sempre a gremar essenze rimanendo in cerchio è l' l'assemblea di Clistene riadattata al cemento//
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4. |
Plasil - Prod. Wego FTS
02:38
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Un altro foglio bianco con le mie rime restringo//
un letamaio vario il calamio dove attingo// nelle terre dei perduti ancora mi sospingo //un vespaio ben nascosto al centro di un labirinto /sta roba gratta il suolo come King Mo// vivo di presagi
resto nei peasaggi di un quadro fiammingo/
ho sbagliato spesso rotte dove mi son spinto/ non conosco più la notte cm i regni di Carlo V // non sai quante volte /ho perso direzione e svolte / a tre centimetri dal cuore ho spade dalla presa forte /
di speranze ne ho ben poche /(quelle ancora non tolte) / qui ti prendon tutto senza bussar le porte / scorda leggi fisiche son verità critiche/se saltano le mani tipo dopo le filippiche/
per sti viaggi ste atmosfere son il più tarato / come è vero che mangio salato in situazioni chimiche /
rit /incollato qui penso di andare lontano
vedo l'orizzonte solo dentro un talismano
incollato qui a volte sono lontano /gremo navigo tra gli astri come Parmitano/incollato qui non vado molto lontano/ resto ancora avvolto da inchiostro e poliuretano/
strage tra sti m'c della domenica a sera a cena/disastri tipo “trovata scatola nera”/
ci carichiamo di certezze /navighiamo tra apparenze/ ma il destino ci ricorda solamente le scadenze /vedo il mio futuro inconsistente /tra insolvenze /la biro blu errore grave sempre onnipresente /
è una crisalide che mente /tra le stanze di un palazzo attalide/dove non cè piu niente/
ali aride /volano per cadere è improrogabile/come chi spezza la fiducia linea troppo labile/
sempre le stesse scene / una troia che va e viene/non le vediamo ai polsi abbiamo le stesse catene/ e siamo immobili tipo sulle spiagge le balene/ leoni di granito sulla porta di Micene/
dicono andrà bene/ le annate saran serene/ grandi cose si prospettano vedi ora c'è il grafene /
io che fugga via da qui chi ci crede
le quote son 20 a 1 tipo rissa al le Plaisir si vede
Rit
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5. |
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La disinformazione è ormai su ogni periferica /
è una statistica fuori dall'aritmetica /spaventa il prossimo sai questa è la prima regola / Cristo non è ad Eboli / l'hanno visto con l'ebola /
Pensieri deboli contro poteri forti /io con la biro stimolo corpi in rigor mortis/ stesse parole stessi posti/ti ripeti di continuo da sto schifo scappo a tutti i costi /conto presupposti / passano minuti tiri e sorsi /respiri a singhiozzi /riempitivi e sinossi /recidivi trascorsi /recidimi sti polsi /con sta roba un vero modo di esporsi/
a madre terra asportiamo le sue tube/io ho turbe colorate con un'atmosfera turpe / mentre recitiamo summe /viviamo tra le mummie/ il sapere tra gli account di youtubers /
Rit ancora qua/ stesse storie in città /il lavoro non cè la mia vita non va
stra istemi manomessi di continuo /vai tra/ di incazzarmi non ne trovi il motivo
non è che non sia volitivo/ dai fra / dammi un beat vedi che ti combino
parto dalla fine per arrivare all'inzio /a testa in giù a bordo di un precipizio
Qui si continua a ben sperare di posticipare quando c'è da celebrare sai son tutti pronti a farlo/ fantasticare di rivoluzionare con lo spessore celebrale di uomo di Cro-Magnon /
qui non si nuota c'è il ristagno/ l'isola del risparmio/ impara ad allacciarti da solo il guinzaglio /cash beez detta legge ovunque around me /non importa se di cashmere /resta il tuo bavaglio
inermi come chi aspetta in cielo un presagio/ come vermi nel fango un nubifragio/ è disagio come conseguenza mentale /fidati /è schiavitù consensuale /integratori di coscienza da assuemere in tutta fretta / in allerta /col micro e baionetta/ un trentenne italiano e la sua stanzetta/
uccidi te stesso se sei in cerca di vendetta/
Rit
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MAD SOUL LEGACY Milan, Italy
- Recording, Mix & Master Engeneer : Jangy Leeon & Wego FTS
- Lyrics by : Prinz a.k.a. Lukiddu , Roksico & Jangy Leeon , Huge
-Graphics by : Roksico
- Beats by : Wego FTS , Weirdo
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